Acquedotto Veneziano di Palmanova

Storia

All'esterno di porta Udine vi è una possente costruzione in pietra bianca d'Istria: l'Acquedotto, costruito intorno al 1600. Portava in città l'acqua civile; l'acqua militare invece scorreva nel fossato e circondava completamente la fortezza di Palmanova.

Negli anni ‘70 sono state effettuate opere di restauro con sostituzione di alcune parti lapidee.

Il Genio Civile di Udine, dopo regolare gara, ci ha incaricati di effettuare lavori di straordinaria manutenzione per il recupero e la messa in sicurezza dell’ acquedotto stesso, di proprietà demaniale.

Inizio dell'intervento

Problemi di degrado

La situazione si presentava con notevoli problematiche causate dal degrado della struttura.

Molte delle pietre che facevano parte del prospetto visibile superficiale erano cadute al suolo. Ciò a causa del supporto posteriore ammalorato dalle piogge e dagli arbusti cresciuti dietro esse, le cui radici spingendo hanno provocato lo spostamento. Le lamiere interne al canale erano arrugginite e in via di corrosione. La situazione era molto pericolosa  per i turisti che facevano visita alla struttura.

Fase 1

Disboscamento, pulizia del terreno dalla vegetazione erborea infestante, arbusti, estirpo e asportazione ceppaie.

Successivamente si è passati alla preparazione del cantiere con delimitazione area di lavoro con reti ad alta visibilità, montaggio del ponteggio per eseguire i lavori in quota, trasporto del materiale per eseguire i lavori.

Fase 2

Lievo delle parti lapidee ammalorate e divelte, pulizia del supporto murario in laterizio (nocciolo della struttura), idrolavaggio, pulizia e successiva ricostruzione con metodo cuci scuci.

Fase 3

Dopo aver consolidato il supporto della struttura (nocciolo), si è passato al ricollocamento delle pietre rimosse per eseguire il ripristino.
Molte di esse sono state rifatte ex-novo in quanto il degrado era in uno stato avanzato e presentava sgretolamenti impedendo il loro ricollocamento. Le fasi lavorative consistevano nel forare la pietra e inserire delle barre di acciaio inox ad aderenza migliorata, con resine specifiche e fissate al supporto murario retrostante. Le pietre più grandi e pesanti sono state movimentate mediante l’utilizzo di un muletto con braccio telescopico.

Fase 4

Dopo il collocamento delle pietre e il loro relativo fissaggio si è passato alla fugatura con malte a base calce idonee per il suddetto lavoro.

All'essiccazione di queste è stata fatta una pulitura di tutta la superficie lapidea con sistema “TORBO” a bassa pressione in modo da rimuovere muschi, licheni, tracce di smog, senza andare a intaccare la superficie e mantenendo la patina del tempo. Infine sono stati fatti trattamenti idrorepellenti con prodotti specificamente studiati.

Fase 5

Rifacimento del nuovo canale superiore con lamiera in acciaio inox con giunti in gomma per la dilatazione, compreso le scossaline superiori in lega di zinco-titanio per evitare le infiltrazione dell’acqua.

Fase 6

Smontaggio ponteggio, raccolta di tutti materiali di risulta, sistemazione del suolo con macchina escavatrice, montaggio nuovo ponteggio per il contenimento dell’edicola scultorea delimitato da rete rossa di sicurezza.